venerdì 6 marzo 2015

Comunicato stampa - Interrogazione sul corso per insegnanti, convinti a metà


Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’assessore Pacini ha risposto all’interrogazione che abbiamo presentato in merito al corso per insegnanti svolto all’Istituto “Bartolini” "Educare alle differenze di sviluppo sessuale, identità di genere, ruolo, orientamento affettivo sessuale e situazione familiare".
Sapendo che il corso è interamente finanziato dal Comune di Vaiano abbiamo chiesto se il tema trattato nel corso viene considerato una priorità educativa dall’Amministrazione, a quanto ammonta il finanziamento, se il Comune di Vaiano finanzia anche corsi per insegnanti mirati all’insegnamento dell’educazione sessuale, della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate, se in questo anno scolastico o in quelli passati ci sono state segnalazioni da parte degli insegnanti di casi di bambini dai 3 ai 14 anni che hanno manifestato la necessità di ricorrere all’aiuto degli insegnanti per avere supporto o delucidazioni sulla propria “identità di genere”.

Infine abbiamo chiesto perché è stata scelta l’associazione Intersexioni, che ha tra le proprie finalità anche la “divulgazione della cultura transgender” e che parla nella promozione di proprie iniziative parla di “costellazioni poliamorose” e se è stato fatto un bando o un avviso per la selezione della stessa associazione.
La risposta dell’assessore, al primo consiglio comunale utile e quindi repentina, ci ha soddisfatti solo in parte. Va bene che il corso rientra in un accordo territoriale di genere della Regione e che i 4.700 euro sono solo transitati dal Comune perché in arrivo dalla Regione stessa e destinati alla scuola, ma sono pur sempre soldi pubblici che potrebbero essere destinati ad altre iniziative su temi di più ampio interesse e che coinvolgono più famiglie.

“Non si parla di orientamento sessuale se non c’è l’età” ha detto l’assessore Pacini, confermando che ci sono stati casi di studenti che hanno manifestato la necessità di confrontarsi con gli insegnanti, omettendo ovviamente e giustamente numeri e nomi, ma riteniamo più importante che gli insegnanti e il personale della scuola siano preparati per altri tipi di emergenze, anche legati alla sicurezza e alla salute dei bambini.

In ogni caso rimaniamo molto dubbiosi sulla scelta fatta, anche in merito all’associazione Intersexioni, che non ha un contratto col Comune né con la scuola ma che percepisce comunque soldi pubblici per trattare temi in un modo che, almeno a giudicare da come si presentano, non ci sembra a 360 gradi ma condizionato da una visione di parte. 

Esattamente come chi ha sollevato il caso del corso criticandolo con motivazioni fin troppo estremistiche, anche se ha avuto il merito di far emergere una spesa pubblica altrimenti ignota.

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