Nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’assessore Pacini
ha risposto all’interrogazione che abbiamo presentato in merito al corso per
insegnanti svolto all’Istituto “Bartolini” "Educare
alle differenze di sviluppo sessuale, identità di genere, ruolo, orientamento
affettivo sessuale e situazione familiare".
Sapendo che il corso è
interamente finanziato dal Comune di Vaiano abbiamo chiesto se il tema trattato
nel corso viene considerato una priorità educativa dall’Amministrazione, a
quanto ammonta il finanziamento, se il Comune di Vaiano finanzia anche corsi
per insegnanti mirati all’insegnamento dell’educazione sessuale, della prevenzione
delle malattie sessualmente trasmissibili e di gravidanze indesiderate, se
in questo anno scolastico o in quelli passati ci sono state segnalazioni da
parte degli insegnanti di casi di bambini dai 3 ai 14 anni che hanno
manifestato la necessità di ricorrere all’aiuto degli insegnanti per avere
supporto o delucidazioni sulla propria “identità di genere”.
Infine abbiamo chiesto perché è stata scelta l’associazione
Intersexioni, che ha tra le proprie finalità anche la “divulgazione della
cultura transgender” e che parla nella promozione di proprie iniziative parla
di “costellazioni poliamorose” e se è stato fatto un bando o un avviso per la
selezione della stessa associazione.
La risposta dell’assessore, al primo consiglio comunale
utile e quindi repentina, ci ha soddisfatti solo in parte. Va bene che il corso
rientra in un accordo territoriale di genere della Regione e che i 4.700 euro
sono solo transitati dal Comune perché in arrivo dalla Regione stessa e
destinati alla scuola, ma sono pur sempre soldi pubblici che potrebbero essere
destinati ad altre iniziative su temi di più ampio interesse e che coinvolgono
più famiglie.
“Non si parla di orientamento sessuale se non c’è l’età” ha
detto l’assessore Pacini, confermando che ci sono stati casi di studenti che
hanno manifestato la necessità di confrontarsi con gli insegnanti, omettendo
ovviamente e giustamente numeri e nomi, ma riteniamo più importante che gli
insegnanti e il personale della scuola siano preparati per altri tipi di
emergenze, anche legati alla sicurezza e alla salute dei bambini.
In ogni caso rimaniamo molto dubbiosi sulla scelta fatta,
anche in merito all’associazione Intersexioni, che non ha un contratto col
Comune né con la scuola ma che percepisce comunque soldi pubblici per trattare
temi in un modo che, almeno a giudicare da come si presentano, non ci sembra a
360 gradi ma condizionato da una visione di parte.
Esattamente come chi ha
sollevato il caso del corso criticandolo con motivazioni fin troppo
estremistiche, anche se ha avuto il merito di far emergere una spesa pubblica
altrimenti ignota.
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